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Lesione crociato anteriore

Lesione crociato anteriore:
Uno degli infortuni più conosciuti e diffusi nel ambiente sportivo (e non) è quello relativo alla lesione del crociato anteriore: un legamento di fondamentale importanza per il ginocchio. Ha un alto tasso di re-infortunio. Uno dei principali motivi per cui ciò accade è la fretta di tornare a giocare o la scarsa qualità della rieducazione fatta. Ti spiego tutto nel dettaglio in questo articolo.

Lesione crociato anteriore:
Perchè affidarsi ad un fisioterapista qualificato?

Se sei arrivato a questo articolo per la fisioterapia ed il trattamento post-chirurgico o conservativo del legamento crociato anteriore sei nel posto giusto!

 

Ti elencherò immediatamente le caratteristiche che deve avere un fisioterapista specializzato!

In modo che tu possa evitare le solite terapie ed esercizi inutili e possa recuperare tutta la forza e la stabilità che il tuo ginocchio merita:

  • conoscenza del protocollo riabilitativo del legamento crociato anteriore;
  • conoscenza base di come si opera il crociato anteriore e dei tempi di rimaneggiamento biologico del neo legamento;
  • stesura di una scheda di allenamento basata su esercizi funzionali e sicuri per il legamento crociato anteriore;
  • la conoscenza della biomeccanica degli esercizi;
  • la valutazione e l’analisi dei gesti sportivi per prevenire recidive.

Queste sono le caratteristiche che devi pretendere dal tuo fisioterapista per evitare di zoppicare a 4 mesi di distanza o cadere in ulteriori infortuni poi in campo.

Lesione crociato anteriore

Anatomia del legamento crociato anteriore

Il legamento crociato anteriore è una struttura molto densa formata da fibre di collagene. In particolare ogni legamento è contraddistinto dalla sua poca elasticità e dal fatto di collegare due eminenza osse (due delle caratteristiche che lo differenziano da un tendine).

 

Il ginocchio ha molti legamenti, ma “dentro” l’articolazione spiccano per importanza e localizzazione i due “famosi fratelli”: i legamenti crociati (anteriore e posteriore).

 

Il legamento crociato anteriore differisce:

  • per sito di inserzione (posizione);
  • per resistenza (più incline a lesioni);
  • per lunghezza (è leggermente più lungo del posteriore);
  • per funzione.

Funzioni

Il legamento crociato anteriore ha una moltitudine di funzioni, essenziali per avere un ginocchio sano, stabile ed efficiente:

  • stabilizza il ginocchio. Assieme al posteriore stabilizza i movimenti di traslazione tra tibia e femore. In particolare l’anteriore limita, frena e stabilizza la traslazione “anteriore” della tibia in confronto al femore;
  • assicura un regolare e proporzionato “scivolamento” delle superfici articolari durante i movimenti del ginocchio;
  • stabilizza anche l’estensione massima del ginocchio;
  • è un importante organo di senso. Ci dà informazioni riguardo la propriocezione.

Lesione crociato anteriore: meccanismo di lesione

Si tratta di un infortunio che può capitare a tutti, ma principalmente a sportivi durante una prestazione fisica.

 

Distinguiamo innanzitutto i tipi di traumi:

  • da contatto, in iperestensione;
  • da contatto indiretto;
  • lesioni non da contatto, che costituisco il 70% dei casi.
I meccanismi lesivi tipici possono essere travisati anche dall’anatomia fin qui spiegata:
  •  valgismo e flessione di ginocchio, associato a rotazione esterna di tibia (con annessa possibile lesione o interessamento del legamento collaterale mediale);
  • varismo e flessione di ginocchio, associato a rotazione interna della tibia (con annessa possibile lesione o interessamento del legamento collaterale laterale);
  • iperestensione, un brusco ed improvviso salto o atterraggio a terra con l’arto inferiore “diritto”.

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Cosa comporta il crociato rotto?

Rifacendoci all’anatomia e alle funzioni principali descritte nelle sezioni precedenti di questo articolo, il soggetto che ha lesionato (totalmente o parzialmente) il crociato avrà due deficit principali:

  • instabilità di ginocchio;
  • un “impoverimento” di quelle che erano le informazioni provenienti dal ginocchio. In sintesi meno propriocezione, sicurezza e prontezza.
Inoltre, il crociato rotto può portare nei primi tempi versamento, gonfiore, dolore, limitazione articolare (movimenti bloccati o limitati), cedimenti, zoppia e conseguente utilizzo di stampelle.
 
Ultimo punto: chiaramente dopo un evento traumatico come una distorsione o una possibile lesione legamentosa è assolutamente raccomandato andare dal medico specialista per una diagnosi e da un fisioterapista qualificato che inizi subito a guidarti al recupero, QUALUNQUE SIA L’ESITO.
 

Quali esami contano?

Questa sezione dell’articolo è molto semplice.

In seguito al trauma al ginocchio ci sarà una precisa sequenza di esami da fare.

Infatti oltre all’esame clinico (di primaria importanza) si esegue un rx (raggi) per capire se vi è un interessamento/danno osseo.

In seconda istanza, si segue la risonanza magnetica, praticata a qualche settimana di distanza dal trauma per permettere al ginocchio di sgonfiarsi. Un ginocchio troppo edematoso impedisce una “lettura” ed una visione chiara delle strutture anatomiche. Con questo esame diagnostico andiamo ad indagare legamenti, menischi e tessuti molli.

lesione crociato anteriore

Soluzione conservativa

Esistono più vie di guarigione e non tutte prevedono la chirurgia.

Infatti una popolazione, attentamente selezionata, di individui può tornare alla sua normale vita anche con la via conservativa.

Gli studi scientifici degli ultimi anni hanno dimostrato come una parte dei soggetti possano sviluppare e consolidare una buona stabilità articolare anche evitando la sala chirurgica.

Esistono criteri che indentificano i pazienti perfetti per seguire con buoni risultati il trattamento fisioterapico conservativo:

  • solo rottura del legamento crociato anteriore (nessuna lesione al
    menisco o ad altri legamenti);
  • movimento completo senza dolore;
  • nessun versamento articolare;
  • forza del quadricipite >70% (infortunato vs sano)
  • deve avere la capacità di saltare sull’arto infortunato;
  • nessun episodio di cedimento articolare. 

Questa categoria di pazienti, magari adulta, sportiva (ma non a livelli agonistici) può ottenere nuovamente una buona stabilità ed articolarità con la sola fisioterapia.

Soluzione chirurgica

La via chirurgica è, in ogni caso, la via di trattamento più utilizzato in seguito a questo infortunio, anche se presenta sempre dei rischi.

I soggetti indirizzati a questo trattamento sono solitamente:

  • giovani;
  • sportivi (che vogliono tornare a competere o giocare anche a buoni /alti livelli);
  • che hanno altre lesioni associate al crociato anteriore.

Ogni operazione di ricostruzione di crociato anteriore è diversa. Infatti possono essere utilizzate varie tecniche e soprattutto tipi di “impianti”:

  • Autograft
  • Allograft

L’Autograft è la tecnica più vantaggiosa perchè utilizza l’innesto tendineo del paziente stesso, che offre tempi di recupero più veloci, maggior stabilità articolare e minor tasso di recidiva.

Vengono utilizzati diversi tipi di autograft:

  1. tendine rotuleo;
  2. tendine ischiocrurali;
  3. tendine quadricipitale.
Molte operazioni chirurgiche, nonostante siano fondamentali e necessarie, possono contribuire ai dolori percepiti dall’individuo. Leggi anche il mio articolo “Dolori dopo intervento ernia discale” per saperne di più.
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Fattori di rischio per la lesione del crociato anteriore

Esistono molti fattori collegati alla lesione del crociato.

I soggetti più a rischio sembrano essere:

  • coloro che hanno lesionato precedentemente il legamento. In confronto ad un individuo senza lesioni pregresse, si innalza considerevolmente il rischio di rottura su entrambe le ginocchia.
  • chi ha scarso controllo neuromuscolare;
  • chi ha alterato rapporto agonisti/antagonisti;
  • chi ha BMI elevato;
  • i soggetti di sesso femminile;
  • chi ha un basso livello generale di fitness;
  • chi pratica sport che contemplino salti e cambi di direzione

Fisioterapia

Di primaria importanza sarà la riabilitazione e anche la ri-atletizzazione mantenuta nel tempo.

 

Abbiamo già visto come la maggior parte delle lesioni del Crociato siano da “non contatto” o di lesioni da “contatto indiretto” in cui il meccanismo di infortunio è attribuibile ad una mancanza di controllo su di una situazione complessa, in cui
l’atleta si ritrova a dover prestare attenzione contemporaneamente a
diversi fattori e, di conseguenza, adattare il proprio movimento e gesto motorio.

 

Partendo dal meccanismo lesivo possiamo ben capire quali siano gli obiettivi da raggiungere o ricercare per eseguire un ottima riabilitazione.

 

FISIOTERAPIA PRE-OPERATORIA: perchè è importante?

 

La forza muscolare del quadricipite pre-chirurgica è un importante
predittore per il risultato post-chirurgico anche a distanza di due anni, quindi il rinforzo va fatto anche prima dell’operazione, anche se il crociato ormai è rotto!

 

Parametri su cui lavorare subito dopo la lesione o trauma

  • recupero del Range di Movimento articolare;
  • riduzione del gonfiore;
  • progressiva distribuzione del carico fino alla deambulazione non dolente;
  • attivazione muscolare dell’arto inferiore.

FISIOTERAIA POST-OPERATORIA:

 

Prima fase :

  • controllo del gonfiore;
  • ripristino del movimento;
  • attivazione del quadricipite;
  • allenamento ad un corretto schema del passo;
  • ripresa della forza muscolare.

Condizioni per passare alla Seconda fase:

  • ferita chiusa e cicatrizzata;
  • gonfiore lieve ;
  • articolazione femoro-rotulea con una mobilità normale;
  • L’articolarità dovrà essere di almeno 0° in estensione e 120/130°in flessione;
  • efficace reclutamento del muscolo
    quadricipite;
  • camminare senza schema antalgico.

Fase intermedia (o seconda fase):

  • aumento della forza muscolare;
  • aumento della qualità di movimento;
  • introduzione del lavoro cardio-respiratorio

Quando la corsa?

La ripresa della corsa potrebbe avvenire a 3 mesi se e solo se il soggetto raggiungesse i criteri clinici e funzionali necessari:

  • basso dolore;
  • no gonfiore;
  • flessione di ginocchio quasi come l’arto sano;
  • estensione completa.
  • forza isolata del quadricipite 70-75% del lato sano;
  • Buona resistenza e forza sul test “calf in piedi” almeno 25 reps.
  • Single leg sit to stand endurance test > 22 ripetizioni in 1 minuto;
  • movement pattern qualitativo durante single leg squat.

Ma ci tengo a precisare come ad oggi, sfortunatamente, ci sono poche indicazioni in letteratura riguardati le linea guida per un corretto e preciso ritorno alla corsa dopo una ricostruzione al legamento crociato anteriore. 

 

Sarà compito del clinico infatti creare una giusta progressione di stimoli per il rientro alla corsa. 

 

Per quanto concerne il ritorno allo sport sono necessari più di 9 mesi per permettere all’atleta un rientro sicuro e un rischio di infortunio più basso.
Un rientro ad uno sport intenso (calcio, basket, football americano, rugby, pallavolo, sci) prima di 9 mesi è associato ad un rischio 7 volte maggiore di sostenere una seconda lesione al legamento crociato anteriore.

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*Anche se le informazioni contenute in questo blog sono molto utili, consigliamo all’utente di rivolgersi sempre al proprio professionista sanitario, medico di base, ortopedico o fisioterapista. Non improvvisare rimedi, esercizi ed attività decise senza aver consultato un esperto!

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