Hai appena subito una distorsione alla caviglia? Soffri di instabilità da anni? Qui comprenderai meglio il tuo problema.
- Distorsione di caviglia: Anatomia
- Funzione della caviglia
- Distorsione alla caviglia: cos'è e come avviene.
- Tipologie di distorsione di caviglia
- Cosa succede in una distorsione in inversione?
- Cosa succede in una distorsione in eversione?
- Fattori di rischio distorsione di caviglia
- Distorsione o frattura?
- Sintomi a breve termine
- Sintomi a lungo termine
- La causa dell'instabilità cronica di caviglia
- Prognosi e tempi di guarigione
- Trattamento
Distorsione di caviglia: Anatomia
La caviglia viene chiamata anche articolazione talo-crurale o tibio-tarsica.
Rappresenta la congiunzione tra gamba e piede, un articolazione sinoviale tra:
- tibia;
- perone;
- astragalo, un osso del piede.
Oltre alle ossa citate vi è un complesso sistema di legamenti e capsula articolare.
I legamenti più importanti sono quelli laterali e mediali. Rispettivamente troviamo i legamenti peroneo-calcaneare e legamento peroneo-astragalico anteriore per il comparto laterale e il legamento deltoideo per il versante mediale della caviglia.
Distorsione di caviglia
Funzione della caviglia
Essenzialmente la caviglia è la base portante del nostro corpo: il primo punto d’incontro tra suolo e arto inferiore.
E per questo motivo deve avere duplici qualità:
- Essere molto stabile e forte (dovrà gestire l’intero carico corporeo);
- essere flessibile ed adattabile (per essere “adeguata” a tutti i tipi di conformità del terreno.
Oltre il cammino la caviglia concorre nella funzione di “propulsore” d ‘energia ed “ammortizzatore” nel salto (assieme a ginocchio e anca).
Distorsione alla caviglia: cos'è e come avviene.
La distorsione alla caviglia è uno degli infortuni “ortopedici” più diffusi nella popolazione. In quanto tale ha un alto tasso di recidiva, cioè un alta probabilità di ricapitare al singolo individuo.
Per DISTORSIONE intendiamo la momentanea perdita di congruità e rapporto articolare: l’articolazione “esce”, anche solo per un instante dal suo normale range di movimento….superandolo.
La distorsione in se è un problema “traumatico”. Di solito è dovuto a:
- caduta in una buca;
- “mancato” scalino salendo o, soprattutto, scendendo una scala;
- trauma sportivo;
- perdita di un appoggio stabile e totale da parte del piede a terra.
Tipologie di distorsione alla caviglia
Essenzialmente possiamo distinguere i tipi di distorsione per:
- sito o direzione;
- gravità.
Le distorsioni possono essere di due tipi in base alla direzione e (di conseguenza) ai tessuti colpiti:
- INVERSIONE, che sono le più comuni;
- EVERSIONE, ben più rare.
Per quanto riguarda la gravità, la distorsione di caviglia è inquadrata attraverso la conta dei legamenti elongati o lesionati ed al grado delle lesioni stesse.
Una distorsione molto grave può portare anche a edema osseo (risultato di una brutta contusione) o alla vera e propria frattura (solitamente del perone, tibia o quinto metatarso).
Cosa succede in una distorsione in inversione?
Una distorsione in inversione avviene quando la caviglia si flette plantarmente e ruota verso l ‘interno. Verranno, in tal caso, insultati i tessuti “esterni” della caviglia stessa.
In particolare saranno interessati:
- legamenti laterali, quali il peroneo-calcaneare e il peroneo-astragalico anteriore;
- tendini peronieri, che come i legamenti verranno elongati.
Cosa succede in una distorsione in eversione?
Una distorsione in eversione invece avviene con un eccessiva “rotazione esterna” del piede e lieve dorsiflessione. Questo tipo di distorsione è meno comune e i tessuti interessati dall’evento traumatico saranno quelli “interni”:
- legamento deltoideo;
- muscolo tibiale posteriore.
Fattori di rischio distorsione di caviglia
Possiamo individuare dei fattori di rischio per l’esordio di una distorsione o per la sua cronicizzazione:
- precedenti episodi di distorsione;
- BMI alto (sovrappeso);
- bassi livelli di fitness;
- limitato movimento di dorsiflessione della caviglia (ovvero il movimento verso l’alto della stessa);
- individui molto giovani ed attivi (la statistica ci indica che soggetti adolescenti e/o praticanti sport incorrono più spesso in queste problematiche);
- poca forza, coordinazione, propriocezione e d’equilibrio nell’arto inferiore ed in generale;
- praticare sport (come già scritto), soprattutto ad alto livello;
- uso di scarpe con tacco alto, per approfondire l’argomento relativo a calzature e plantari leggi anche gli articoli: “Tallonite che scarpe usare?” e “Plantari ortopedici”
Distorsione o frattura?
Una delle cose più importanti da fare sarà discriminare se siamo davanti ad una frattura o ad una “semplice” (che tanto semplice potrebbe non essere) distorsione.
Lascio dei consigli al lettore dell’articolo:
- notare se fa male toccare la caviglia;
- provare ad eseguire alcuni passi;
- se è presente un trauma importante, gonfiore, dolore alla palpazione, l’impossibilità di camminare (anche per brevi tratti) è meglio recarsi in Pronto soccorso per l’esecuzione di un indagine strumentale RX.
La diagnosi di distorsione non è complessa, ma è leggermente più complesso discriminare se vi sia un coinvolgimento osseo. Il suggerimento è approfondire ed escludere tale eventualità.
Sintomi a breve termine
Abbiamo subito una distorsione ed abbiamo già avuto la conferma che non vi è interessamento osseo. Bene.
Quali sintomi normalmente avremo?
- dolore, alla palpazione e al movimento (oltre che un senso di oppressione e pesantezza);
- gonfiore, soprattutto nella parte laterale della caviglia;
- riduzione della mobilità;
- impossibilità di caricare la caviglia e camminare;
- zoppia;
- ecchimosi.
Sintomi a lungo termine
Una o più distorsioni di caviglia possono portare a conseguenze nel lungo periodo (lo stesso ragionamento si può fare con altre problematiche di caviglia e ginocchio).
Più che di sintomi veri e propri si parla di “instabilità cronica di caviglia”.
Una buona percentuale delle persone che subiscono una distorsione possono poi andare incontro a questa condizione cronica contraddistinta da caratteristiche meccaniche e funzionali. In particolare una persona con instabilità cronica di caviglia:
- ha ancora dolori;
- non ha una buona propriocezione del distretto e quindi meno equilibrio di una persona sana;
- riscontra una lassità legamentosa del distretto.
La causa dell'instabilità cronica di caviglia
Uno o molteplici eventi traumatici portano dei danni al nostro apparato legamentoso.
I nostri legamenti sono (assieme a molte altre strutture del corpo) dei veri e propri organi di senso (i meccanorecettori).
Quando ci muoviamo, camminiamo, saliamo e scendiamo le scale e saltiamo utilizziamo le informazione raccolte dai nostri meccanorecettori (compresi quelli della nostra caviglia) per mantenere l’equilibrio ed elaborare, secondo dopo secondo, nuove strategie motorie efficaci.
Se i nostri legamenti sono stati coinvolti, avremo meno informazioni da parte della caviglia. Quindi, dopo una prima distorsione, avremo ancora più probabilità di andare incontro ad un altro episodio!
L’instabilità cronica di caviglia, per ricapitolare, porta a:
- tempi di reazione (muscolare) più lunghi;
- meno equilibrio;
- alterati pattern muscolari e di movimento.
Prognosi e tempi di guarigione
Come sempre la risposta è DIPENDE.
MA, in generale possiamo dire che dopo 2 settimane la fase infiammatoria contraddistinta da dolore e gonfiore, sarà sostanzialmente migliorata.
Alcune persone devono utilizzare anche le stampelle nei primi periodi.
Il recupero di tutte le funzionalità viene raggiunto nel giro di 1-2 mesi. Il tempo di guarigione varia in base alla gravità, sede, direzione di distorsione e numero di episodi.
Il mio consiglio da professionista sanitario, ormai in questo campo da tempo, è di lavorare di prevenzione e non di cura (cioè aspettare di farsi male per pensare a “irrobustire” il nostro corpo).
Come già riportato, le nostre preoccupazioni devono rivolgersi soprattutto alle conseguenze a lungo termine della distorsione di caviglia. La vera riabilitazione inizierà proprio alla fine della prima fase (contraddistinta da zoppia, dolore e gonfiore)!
Trattamento
Il trattamento sarà diversificato in fasi in base alla gravità della distorsione ed in base al tempo trascorso dall’evento acuto.
Nella prima fase l’obiettivo è:
- ridurre il gonfiore/edema;
- ridurre dolore;
- ridurre rigidità e aumentare la mobilità;
- riportare il paziente ad appoggiare la caviglia senza dolore e nel tempo a camminare.
In una seconda fase, invece, l’obiettivo sarà:
- aumentare la forza;
- aumentare la tolleranza agli stress meccanici del distretto colpito e delle articolazioni limitrofe;
- migliorare l’equilibrio e la stabilità.
In una terza ed ultima fase (che può durare molto, in modo indefinito), l’obiettivo sarà:
- impedire l’instaurarsi di un’instabilità cronica di caviglia (lavorando sui prossimi punti di questo elenco);
- evitare recidive/nuove distorsioni;
- aumentare la mobilità in dorsiflessione;
- migliorare e mantenere sempre più forza e stabilità dell’intero arto inferiore (e di tutto il corpo in generale).
Per capire al meglio a chi affidarsi o i possibili percorsi disponibili leggi anche l’articolo “Fisioterapista convenzionato o privato?“.
*Anche se le informazioni contenute su questo blog sono molto utili, consigliamo all’utente di rivolgersi sempre al proprio professionista sanitario, medico di base, ortopedico o fisioterapista. Non improvvisare rimedi, esercizi ed attività decise senza aver consultato un esperto!
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